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Perchè serve un regolamento Dehors

  • emanuelearonne
  • 16 apr 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 5 feb

Il periodo pandemico e deroghe sull’utilizzo degli spazi pubblici per le attività di somministrazione, concesse al fine di dare respiro alla crisi del settore, ha generato, specie nel centro storico della città, un aumento considerevole di installazioni esterne senza che vi fosse una direttiva precisa, tale da tutelare l’aspetto ed il decoro della città, specie nelle sue aree più sensibili.

Il rilancio del centro storico cittadino non può non tener conto di importanti aspetti di decoro urbano, tra cui quello dei dehors, in analogia con quanto già presente nella maggior parte dei centri urbani del paese.

Il regolamento che stiamo predisponendo si pone come obiettivo quello di normare, in modo consapevole, l’utilizzo di tali spazi, concessi dalla collettività al privato e che si ritiene debbano primariamente essere rispettosi del contesto urbano, preservando la qualità degli spazi storici che sono elemento attrattivo e qualificante di ogni città.

L’obiettivo è quello di potenziare la qualità delle attività di pubblico esercizio di somministrazione esistenti, con adeguati spazi per la somministrazione e l’intrattenimento della clientela; fornire inoltre, servizi per il turismo, migliorando la qualità delle strutture e delle aree di accoglienza e assicurando al contempo, il corretto assetto urbanistico ed edilizio del territorio, nel rispetto dei principi di sicurezza e di qualificazione dell’ambiente urbano.

Ulteriore obiettivo, estremamente importante, è interagire armonicamente con il contesto urbano esistente, riducendo la percezione del “dehors” come elemento estraneo, ma proponendo una tipologia riconoscibile secondo una proposta unitaria.

Il regolamento va quindi ad allineare e rendere attuali queste istanze previsionali alle norme urbanistiche, definendo in modo univoco le regole condivise per la realizzazione dei dehors.

Altro aspetto che ritengo fondamentale è quella dell’incentivazione alla realizzazione di progetti unitari all’interno di spazi urbani definiti.

Una piazza per esempio può essere oggetto di tante richieste tutte diverse (legittimo) ma anche di un’unica richiesta collettiva dove gli eservcenti si accordano per un disegno collettivo tale da garantire una maggiore coerenza tra le installazioni.

Quello del progetto unitario è, a mio avviso, l’obiettivo da raggiungere in ogni piazza e via della città laddove, le differenze, dovranno essere (si spera al rialzo) con la piazza e con la via vicina.

Troppo spesso infatti vi sono situazioni nella quale, nello stesso spazio, si vedono dehors concepiti e realizzati in maniera diversa, singolarmente anche belli ma in contrasto d’immagine tra loro.

Ovviamente un regolamento di tale portata non può che prevedere un congruo periodo di adeguamento ma, con lo scadere delle proroghe covid, si ritiene che sia giunto il momento di normare la questione.

Il regolamento prevederà infatti un abaco delle tipologie di arredi utilizzabili a secondo della zona nella quale si intende realizzare l’installazione.

Per quanto riguarda il centro storico l’adempimento alle norme di tale documento è da considerarsi necessario ma non sufficiente in quanto, è bene ricordarlo, è sempre e comunque necessario un parere della Sorpintendenza che può autonomamente decidere di dare parere negativo all’installazione anche se la stessa è conforme al regolamento.

Data la delicatezza del tema l’amministrazione ha convocato tutte le associazioni di categoria in due appuntamenti pubblici nei quali si è fatto un lavoro di limatura dei singoli articoli al fine di giungere ad una stesura la più possibile condivisa.

Questo regolamento è a tutti gli effetti una costola del Piano di Recupero del Centro Storico ma, vista la prossima scadenza delle proroghe Covid, non poteva più essere rimandato ne attendere la redazione e tutto l’iter di approvazione del Piano.

Una cosa importante credo vada sottolineata.

Tutte le città d’arte dispongono di un regolamento come questo e per la redazione dello stesso si sono prima studiati piani di città aventi le medesime caratteristiche di Viterbo.

Di fatto acere un regolamento dehors è la normalità, era assurdo non averlo ed i risultati di questa mancanza sono sotto gli occhi di tutti.

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