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Questi progetti li ho finanziati io!

  • emanuelearonne
  • 16 apr 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 5 feb

Una delle argomentazioni più stucchevoli che, da quando ricopro il ruolo di Assessore, mi sento ripetere è quella riguardante la paternità della richiesta di un finanziamento attribuendo a ciò tutti i meriti della realizzazione di un’opera.

Per chi avesse voglia di leggere credo sia doveroso fare un po’ di chiarezza.

La richiesta di finanziamento è il primo passo, fondamentale, dell’iter che porta un’opera ad essere realizzata ma è solo uno dei tanti, anch’essi fondamentali, che necessitano per arrivare a dama ovvero all’opera finita.

Francamente poi non vedo chissà quali meriti ci siano nell’aver fatto richieste di finanziamento quando era finanziato praticamente tutto e qui potrei aprire un capitolo sulla scelta di cosa far finanziare ma rimando per questo approfondimento ad altro articolo chiamato Controstoria del PNRR.

La richiesta di finanziamento altro non è che un dossier, un format, all’interno del quale sono stati inseriti progetti già presenti nel piano triennale delle opere pubbliche.

Di fatto si è aperto un cassetto e si è preso tutto ciò che si poteva prendere.

Ben fatto, sia chiaro! Ma da qui a prendersi i meriti di un’opera…

Con il PNRR si è finanziato di tutto, a mio avviso anche troppo.

Una volta ottenuto il finanziamento ci sono tutta una serie di passaggi di gran lunga più complessi che devono essere fatti per permettere di portare quell’opera prima in cantiere, passaggi che poi, nel caso specifico del PNRR, devono rispettare tempistiche a dir poco serrate.

Incarico per la redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica (ex progetto Definitivo) che deve essere corredato di tutti i pareri di enti sovraordinati.

Approvazione del progetto in giunta

Redazione progetto esecutivo

Approvazione del progetto in giunta

Gara per l’affidamento dei lavori

Inizio dei lavori

Gestione stati d’avanzamento lavori

Eventuali varianti in corso d’opera

Fine dei lavori e rendicontazione

Il tutto con inserimento su piattaforme ministeriali, interferenze con gli altri cantieri, leggi che cambiano in corso d’opera, prezzari che cambiano in corso d’opera.

Insomma una mole di lavoro imponente che non esisterebbe se non ci fosse il finanziamento ma che senza la quale bisognerebbe restituire il finanziamento.

In termini di lavoro il rapporto tra il chiedere il finanziamento e metterlo a terra è di 1 a 100 e non temo smentite su questo.

Ricordo ancora quando appena insediato il presidente dell’Associazione Costruttori mi disse che non saremmo mai stati in grado di mettere a terra tutti i finanziamenti ottenuti.

Bene, tutto a terra, nessuna gara deserta, lavori che proseguono spediti il tutto all’interno di un panorama nazionale dove si denunciano i ritardi nell’applicazione del PNRR!

“Questo lo ho fatto finanziare io ” è pertanto vero ma ha il giusto valore, abbiamo trovato finanziamenti del 2017 per 16.000.000 di euro dei quali non era stato appaltato nulla!

La città non ha bisogno di richieste di finanziamento, ha bisogno di opere concluse.

Altro capitolo che merita di essere approfondito è quello degli ormai famosi (se non famigerati) 5 milioni per le asfaltature.

Ognuno può dire quello che vuole, un accesso agli atti dice invece questo:

I progetti furono realizzati dalla precedente giunta ed inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche. Nessun mutuo era stato acceso. Una volta insediati abbiamo dovuto rifare i progetti per la sopravvenuta modifica del Codice dei Contratti (da D.Lgs 50/16 a D.Lgs. 36/23), riapprovarli in giunta e solo dopo è stato possibile accendere i mutui. Parlo di mutui perchè, oltre al vecchio progetto ne è stato realizzato uno ulteriore da 2,7 milioni, anch’esso finanziato con mutuo.

Una domanda sorge però spontanea.

Se questa amministrazione in nemmeno due anni è riuscita a rifare parte dei progetti adeguandoli al nuovo codice ed a realizzare un nuovo progetto, approvarli, finanziarli e poi metterli in cantiere, perchè chi reclama la paternità di parte di questi progetti in più di tre anni non ha messo a terra un metro di asfalto?

Domanda inutile, le regole della politica esulano da ragionamenti razionali quindi continueremo ad assestere a questa sterile rincorsa alla paternità, un accesso agli atti, come una prova del DNA, dipanerebbe la matassa.

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